L'INVECCHIAMENTO DELL'ITALIA E LA PSICOLOGIA
L'Italia è un Paese vecchio e destinato ad invecchiare ulteriormente: questo è quanto emerge dal convegno "Come staremo al mondo", organizzato dal Censis, che ha sviluppato uno scenario del Paese al 2030. Tra vent'anni, secondo l'Istituto, ci troveremo davanti ad un drastico invecchiamento della popolazione, ad una forte diminuzione dei giovani e ad un impoverimento strutturale del Paese.
Un cambiamento così radicale e nell'arco di poco tempo avrà sicuramente delle ripercussioni a livello sociale, sullo stile di vita della popolazione e sui servizi. Basti pensare, innanzitutto, ad una profonda crisi generazionale (attualmente ci sono circa 12.000.000 di giovani tra i 18 e i 34 anni e si prevede che tra vent'anni ce ne saranno 10.000.000-2 milioni in meno, che equivale ad un gap del 10% nell'arco di vent'anni); tale crollo sarà dovuto principalmente all'assenza di politiche per la famiglia, che faticano al giorno d'oggi a guardare al futuro. Purtroppo non si investe sulle nascite, non si sostengono le neo-famiglie, non si forniscono risorse per creare le famiglie. Parallelamente, avremo un significativo aumento degli over 65, che nel 2030 costituiranno oltre il 26% della popolazione italiana, rendendo l'Italia il Paese più vecchio d'Europa. Ne deriverà che il massiccio aumento delle spese pensionistiche ed assistenziali richiederà un aumento del tasso di occupazione, pena l'abbattimento dell'attuale tenore di vita e il consolidamento di una povertà diffusa e strutturale. Questo scenario così critico porterà ad un ulteriore abbattimento del welfare (meno scuola, meno sicurezza, meno sanità, meno servizi assistenziali), che condurrà molti giovani italiani a trasferirsi all'estero.
Ecco che di fronte ad una prospettiva così negativa si rende necessario pensare a nuove opportunità, e la Psicologia, grazie ai suoi professionisti, può contribuire a creare un contesto migliore.
Nel suo piccolo, il progetto Care for Caregiver (di cui questo sito costituisce una parte) vuole dare un contributo in tale direzione, almeno per quanto riguarda l'assistenza alle famiglie che si prendono cura di un anziano in ambiente domestico.
Sostenere le famiglie, dare loro uno spazio per confrontarsi e riceve indicazioni pratiche su come gestire il proprio caro, vuol dire migliorare l'assistenza dell'anziano, dandogli quel valore che l'avanzare dell'età probabilmente gli ha tolto.
L'assistenza ottimale si può avere solo nel momento in cui sia l'anziano che il famigliare che se ne prende cura godono del benessere e dell'equilbrio che nelle situazioni più critiche si tende a perdere. Troppo spesso il termine "crisi" viene considerato nella sua accezione negativa, ma ricordiamoci che la crisi è un cambiamento, e dunque può essere motivo di crescita e di miglioramento.